il mitico Carmine Malinconico

Amici ed amiche,
in questi mesi di convulse manovre per la risoluzione del problema dei Rifiuti in Campania un’unico elemento secondo me è risultato davvero strano.
Ovvero l’atteggiamento di molti amministratori locali di pensare che la soluzione al problema non sia che lontano dal proprio territorio.
Un problema che in politica economica si chiama ” bug the neighbor”: letteralmente frega il tuo vicino.
E’ stato cosi per la deficitaria Alberta De Simone, per il cultore dei Nomadi Erminio D’Addesa, per tutta la classe politica ed amministrativa di Napoli e provincia.
La differenza con la comunità di Ariano è che l’arianese ha subito in silenzio 14 anni di Difesa Grande ed ha protestato contro una palese violazione della Legge perpetrata dal governo Prodi nel 2007. Ma questa è storia e tutti possono documentarsi senza che io ammorbi nessuno.
Voglio far riflettere invece sulle dichiarazioni del mitico Carmine Malinconico, presidente della Municipalità 8 – Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia.
Trovate le info che lo riguardano alla seguente pagina web:
http://www.comune.napoli.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/62

Se siete pigri ve li copio ed incollo io:

Carmine Malinconico
tel. 081-7952133
fax 081-7952134
e-mail: carmine.malinconico@comune.napoli.it

Ma cosa dice il Nostro nell’articolo comparso su:  http://www.lanuovaecologia.it/rifiuti/politiche/10049.php ?????

a proposito della sua contrarietà alla localizzazione di una discarica a Chiaiano dice che:

“La nostra contrarietà va oltre il dato tecnico – ha spiegato Malinconico – perché la presenza della discarica finirà per pesare negativamente su questo territorio, che ha un’altra vocazione e che immaginava un futuro diverso”.

Una vocazione diversa per il territorio di Napoli: quale ci spieghi Malinconico! e poi se non a Napoli sicuro la monnezza deve andare ” NGOPPA I MMUNTAGNE DI AVELLINO E BENEVENTO” giusto?????
Ecco la spocchia intellettuale di tutta la classe dirigente napoletana! La spocchia comporta il considerare irpini e sanniti come dei cafoni! Se lei interpreta, per nulla caro Malinconico, il pensiero della sua comunità, diciamo che noi ci opponiamo non tanto alla decisione di localizzare discariche sul territorio ( l’arianese passa nel giro di pochi anni da 0 a 3 per aiutare la sodomitica città di Napoli a risolvere i problemi che non riesce a risolvere) ma all’idea che la solidarietà debba essere imposta a persone che si considerano inferiori.
Dobbiamo essere solidali con lei mentre lei ci considera razza inferiore? Siamo noi a considerare napoli razza inferiore, gente di camorra capace solo di dare le sue donne ai soldati americani, come durante la seconda guerra mondiale. 50 anni fa sarei stato dalla parte di Curzio Malaparte….
ed io le dico, da irpino razzista che odia napoli più di un altoatesino ma che ama rom rumeni albanesi nigeriani, che l’impostazione al suo ragionamento è davvero perniciosa e che l’emergenza nazionale non è tanto la soluzione del problema rifiuti ma creare un cordone sanitario attorno a Napoli ed i napoletani per evitare che il vostro modo di intendere la vita civile e morale non dilaghi come un cancro in metastasi.
E quando non si può operare il paziente è condannato alla morte. ed invece pare che napoli debba sempre vivere. Sono secoli che ci sono leggi speciali per napoli senza che la citta inutile abbia mai vissuto una minima evoluzione morale e sociale.
Mi sa invece che con napoli ed i suoi cittadini si stia insistendo in un inutile accanimento terapeutico.
Prendetevi la discarica e non rompete le palle sulle vocazioni territoriali: sono secoli che le zone interne vorrebbero svilupparsi e pagano il fatto di avere Napoli come capoluogo, che ruba tutte le risorse destinate alle zone interne.
Tenetevi la monnezza e la camorra: con voi non abbiamo niente da spartire pur dovendo subire la vostra presenza.
Per nome e cognome

Antonio Romano

Tags: , , , , , , , , , , , , , , , , , ,

17 Responses to “il mitico Carmine Malinconico”

  1. massimo Says:

    BLA BLA PASSIAMO AI FATTI
    BASTA CON I NAPOLETANI E CON I CAMPANI
    LE NOSTRE TERRE HANNO ALTRE ORIGINI!
    SONO TUTTI BASTARDII A MORTE I CAMPANI COMPRESE DONNE E BAMBINI CHE SONO PARTE INTEGRANTE DEL CICLO RIPRODUTTIVO
    . ELIMINIAMO PRIMA QUESTI INNOCENTI COSì EVITIAMO LA MOLTIPLICAZIONE DI QUESTA RAZZA DI CAMORRISTI E TRUFFATORI.
    BISOGNA ELIMINARE L’ INTERA STIRPE, BISOGNA SCHIFARE APERTAMENTE ANCHE TUTTI QUELLI CHE ATTUALMENTE ABITANO SULLE NOSTRE TERRE MA CON ORIGINI NAPOLETANE! SCHIFARLI! SONO NAPOLETANI NEL DNA E VANNO BUTTATI VIA PRIMA O POI, COME DICE ANTONIO ROMANO, ANCHE LORO ESPRIMERANNO IL ” bug the neighbor” E LA LORO VERA NATURA USCIRA’ NUOVAMENTE FUORIII
    BASTARDIIIIIII
    HANNO INIZIATO LA GUERRA E NOI NON CI TIREREMO INDIETRO

    ANTONIO SEI TUTTI NOI E TI ASPETTIAMO PER LE PROSSIME POLITICHE

  2. il giardiniere Says:

    E L’INTELLETTUALE CANTÒ LA SPORCIZIA

    Scritto da Marcello D’Orta da il Giornale, 07-01-2008

    A Napoli, il problema immondizia è antico quanto la stessa città, che pure conta duemila e cinquecento anni. Non lo risolsero i greci, non lo risolsero i romani (che pure erano maestri in questo genere di cose), e non lo risolsero i Borbone. Nel Settecento, secolo di massimo splendore artistico della capitale, le strade erano luride, come testimonia, tra l’altro, una lettera di Leopold Mozart (padre di Wolfgang) alla moglie: «La sporcizia, l’enorme numero dei mendicanti, il popolo ripugnante (…) tutto ciò mi permette volentieri di lasciare queste bellezze». Due secoli dopo, Benedetto Croce scriveva che «A Napoli non si è ancora cominciato a portare via le immondizie del Duecento».
    Ma quello che si vede in questi giorni è di gran lunga più stupefacente, verrebbe da dire più grandioso, di ciò che si è mostrato ai napoletani di sempre. Montagne di rifiuti che salgono al cielo come torri di Babele della vergogna; roghi che illuminano a giorno la città; feroci battaglie di zoccole, gatti e perfino gabbiani che si contendono i rifiuti.
    Tutti levano alta la loro protesta, tutti, tranne gli intellettuali. E tra i pochi che lo fanno, qualcuno sembra mettere la sordina, come a sperare che il proprio pensiero non sia «troppo» conosciuto. Perché mai? È facile rispondere. Perché i maîtres à penser napoletani sono in larga parte prezzolati, quasi nessuno intende mettersi contro il potere che (da tre lustri) distribuisce prebende, protegge, funge da agenzia di collocamento, mette sul trono e defenestra chi gli pare.
    A Napoli il potere ha assunto i caratteri di un favoritismo spudorato, di un nepotismo clamoroso e impudente, di un clientelismo sfacciato e perfino spavaldo, caratteristico delle dittature. Il presunto Rinascimento napoletano ha avuto il suo patron artistico in Achille Bonito Oliva, di cui Ruggero Guarini ha scritto: «Egli ha gestito da anni tutta una serie di vanesie e pretenziose installazioni in piazza del Plebiscito, esposizioni di interminabili sfilze di immense croste e vasti scarabocchi lungo le gallerie del metrò e vari deliziosi progettini di decorazioni urbane affidate a creativi di regime».
    Tra queste «opere d’arte» ci sono degli autentici obbrobri, come le cancellate della Villa comunale (che hanno suscitato l’ira funesta di Sgarbi), una fontana al Vomero (subito battezzata dai napoletani ‘a vasca d”e capitùne) e una sfilza di scarpe vecchie in una stazione del metrò. Questi lavori sono costati al contribuente napoletano miliardi di vecchie lire. Tra i protetti dal regime, artisti come Fabro, Paladino, Kounellis, e lo scultore e pittore Damien Hirst, che ha avuto il coraggio (l’incoscienza, l’irresponsabilità) di esaltare la stessa munnezza che ci soffoca e ci opprime: «Quello che mi piace di più di Napoli è la sua sporcizia, che è lo specchio della società moderna. Napoli è un grande stimolo per gli artisti». Nelle famose «Notti bianche» (ennesimo scampolo di demagogia sociale) sono saliti sui palchi personaggi dello spettacolo come Pino Daniele, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Tullio De Piscopo, Eduardo De Crescenzo, Giorgia, Claudio Baglioni, Stefano Benni eccetera, e tutti o quasi tutti hanno elogiato il lavoro del governatore, del sindaco, del presidente della Provincia.
    Stando così le cose, sarebbe ingenuo pensare che a Napoli un intellettuale additi come responsabile dell’apocalittico spettacolo che offre la monnezza non la sola camorra ma anche la classe politica locale. Il potere – ha scritto Michele Serio – è un venticello. Un venticello che porta premi, prebende, riconoscimenti, gratificazioni, ed è giusto e saggio mostrare un segno di rispetto verso chi ha il potere di dispensarli. Qual è questo segno? Lo stesso Serio lo indica: in un museo d’arte moderna, innalzare una statua a Bassolino «dalla cui figura provengono luci stroboscopiche che si riversano sulle schiene prone degli intellettuali di sinistra ai suoi piedi».
    Si potrebbe poi scrivere una frase di Eric Fromm sulle schiene di questi intellettuali: «L’uomo non vende solo merci: vende anche se stesso».

  3. Raimondo Says:

    Antonio
    le tue iniziative sono
    sempre un punto di informazione
    aggiornamento soprattutto
    per noi oramai non più cittadini
    del bel paese irpino.
    Grazie

  4. francesco Says:

    giardiniere …..ascolta : non lo dico per difendere Bassottino , Buonito Olivetti il regime ….i politici.. le notti verdi , rosse e bianche etc……”fuss’ pazz’!”…Mi viene da chiederti :ma dove campi ? Dove viveno i tuoi avi? Dove campa Marcello D’ Orta detto “penna d’ oro”….e lo stesso “padre Mozart” da quale ….terra…. scendeva????
    Sei stato di stimolo per tantissimi miei pensieri ma maggiormente viene fuori questa immagine: vedo tra i ratti, gatti e gabbiani che tra “feroci battaglie si contendono i rifiuti” napoletani ……..anche te e tutte le ” sagge e colte” persone che hai citato in questo stupefacente racconto….
    e poi mi piace tantissimo la citazione di Fromm solo che aggiungerei qualcosa : tra gli uomini che “si vendono” ci sono quelli che lo fanno in cambio di qualcosa e quelli che invece ” si vendono” solo a se stessi e alle proprie e personalissime ……idee….. e tra gli uni e gli altri proprio non so quali siano “i migliori”!….

  5. il giardiniere Says:

    Dedicato a coloro che vogliono cambiare il mondo…………………………..

    Non si può pretendere che il grado di adesione ad un’occasione sociale sia uguale per tutti coloro che dell’occasione sociale sono chiamati a far parte. C’è chi vi partecipa con fervore quasi religioso, chi si piega volentieri alla logica collettiva, chi sta più sulle sue, chi addirittura vi partecipa da contrariato non dimenticandosi mai di manifestare la propria distanza mentale dall’evento.
    C’è, poi, chi, partecipandovi, investe qualcosa di sé e presto si accorge di non esserne premiato abbastanza: chi si fa triste col tempo che passa, non si sente amato, vede altri amati e vi si confronta. Per esempio, allorché si sente escluso dai rituali di quel corteggiamento che di ogni festa è elemento costitutivo, escluso per il proprio ritegno o perché non si piace a sufficienza per piacere ad altri.
    C’è un sapere comune che emerge da queste situazioni, cui possiamo attingere in radi momenti di bisogno e su cui, comunque, entro certi limiti di buon senso, possiamo anche contare, ma è anche vero che questo sapere, come un’altra faccia della stessa medaglia, implica anche un dovere. Parola per parola, azione per azione, tutto questo patrimonio che ci fa riconoscere in un noi collettivamente inclusivo, costituiscono anche quel quadro ideologico in virtù del quale le cose del mondo vanno come vanno. Sono modelli di comportamento, prontuari di contegno, imperativi, gerarchie, quieto vivere, ubbidienze nell’inconsapevolezza. Un tesoro di falsa coscienza che significa tutta la nostra subalternità al potere.
    Se, da un lato, possono costituire il passaporto per il vivere in comune, dall’altro costituiscono il banco di prova di una prima subordinazione. E chi allo stato di cose del mondo si oppone con tutte le sue forze si trova sgomento di fronte alla scelta: partecipare o no, come partecipare, manifestare la propria opposizione con la conseguenza di un’esclusione o uniformarsi, riconoscersi e accettarsi con il rischio o forse la certezza di accettare nell’umanità altrui anche ciò che la disumanizza ?

  6. francesco Says:

    Dedicato a coloro che non possono cambiare il mondo…..

    e che credono che il proprio sia l’unico mondo possibile….
    In ognuno di questi piccoli mondi, ognuno partecipandovi, allorché si sente escluso dai rituali di quel corteggiamento che di ogni festa è elemento costitutivo, escluso per ritegno o perché non si piace a sufficienza per piacere ad altri….si rattrista man mano che il tempo passa…
    Quando poi si ritrova “ inconsapevolmente” vittima della “logica collettiva” si rende conto che , purtroppo, esiste un “sapere comune” che emerge da queste situazioni …..e allora parola per parola, azione per azione, tutto questo …. lo fa riconoscere in “un noi” collettivamente inclusivo e , ancora purtroppo, si fa parte di quel quadro ideologico in virtù del quale le cose del mondo vanno come “è normale” ( e scontato!!!!…) che vadano…….e allora di fronte a questo stato ” delle cose del mondo ” si ritrova sgomento… chi per sentirsi “umano” prova a seguire solo ed esclusivamente la sua coscienza……e magari anche la propria fede!….
    Allora invece di tagliar le rose e scrivere (magari si scrive potando qualcosa…..)…. conviene posare la cesoia… e leggere con attenzione…… per non rischiare di perdere pure i ….noccioli ….della frutta che coltiviamo!

  7. il giardiniere Says:

    Rifiuti di Napoli e dintorni

    Non c’è nulla nella situazione dei rifiuti nella Regione Campania, che possa far pensare a una di quelle catastrofi naturali che si abbattono, come una gigantesca onda anomala, impreviste e imprevedibili su una costa ignara e indifesa. Questo genere di tsunami, al contrario, era perfettamente prevedibile ed era stato, di fatto, largamente previsto.
    Che le grandi città producano ingenti quantità di rifiuti, il cui smaltimento comporta, in ogni caso, la soluzione di una quantità impressionante di problemi logistici e amministrativi, non è un mistero per nessuno ed è da almeno quattordici anni che si parla dell’emergenza ecologica in cui versa quella disgraziata area metropolitana, che si nominano ad hoc dei commissari straordinari, che si stanzia, in via altrettanto straordinaria, una quantità di denaro e che, visto che nulla di tutto ciò sembra giovare al governo della situazione, si cercano delle spiegazioni in qualche modo alternative alla messa sotto accusa dell’inettitudine dell’intero ceto dirigente locale. L’unica soluzione in tal senso, finora, è stata quella di ingigantire il ruolo e le responsabilità della criminalità organizzata, come se si trattasse di una sorta di ente esterno, estraneo alle strutture politiche e organizzative della regione, un qualcosa che basterebbe rimuovere perché tutto ricominci a funzionare come un orologio svizzero. In realtà, è probabile che l’intervento della camorra sia più una conseguenza che una causa della incapacità amministrativa in atto.
    Eppure ci siamo cascati un po’ tutti. Non so voi, ma ben pochi, ai primi di dicembre, si aspettavano quello che si sarebbe visto appena un mese dopo: le strade bloccate dai mucchi di rifiuti, le proteste e gli scontri di piazza, i roghi, le aggressioni ai pompieri, la guerriglia organizzata, l’intervento dell’esercito, l’intero apparato dell’informazione mobilitato per rendere ragione di questo “improvviso” assommarsi di anomalie. È come se quella che fino a poche settimane fa veniva percepita come una situazione di ordinario disagio sia stata riconsiderata da un momento all’altro come una emergenza insostenibile.
    Cio a conferma dell’incapacità dimostrata, per l’ennesima volta, dalle autorità locali votate dai cittadini della Campania.
    In più dovendo portare a spasso i rifiuti per le zone verdi e incontaminate della Regione tra popolazioni sicuramente contrarie a tutto ciò, probabilmente un esperto di ordine pubblico necessita di più di un esperto di impatto ambientale.
    No, francamente, c’è ben poco da essere ottimisti per il futuro di questa Regione.

  8. francesco Says:

    Il film è iniziato

    Il problema dei rifiuti è solo uno dei problemi di questa Regione. Probabilmente tra un pò di tempo sarà anche in gran parte risolto, merito (eraora!!!) della volontà politica nazionale che per circa quattordici anni pensava evidentemente ad altro. Se questo governo veramente riuscirà a risolvere la questione, avrà il merito di averlo fatto ma non potrà sottrarsi a questo giudizio. Nessun colore è escluso e parlare solo della Campania mi sembra giusto ma troppo riduttivo. “Napule e’ na carta sporca e nisciuno se ne importa ” , si cantava da più di quattordici anni e il riferimento non riguarda certo solo la spazzatura. Il “nisciuno! è rivolto a tutti i governi e politici non solo locali ma anche nazionali che negli anni si sono avvicendati. Vorrei “vedere positivo” ma se la politica e noi tutti come cittadini non cambiamo veramente rotta c’è poco da essere ottimisti.
    Se il senso di appartenenza ad un gruppo , una famiglia, un luogo , ad un ordine o categoria non darà lo spazio necessario ” al senso del bene comune” più generale allora la prossima emergenza , il prossimo tsunami, tra qualche anno riguarderà, per esempio. il problema delle pensioni e del futuro dei giovani “precari a vita” e allora i rifiuti non saranno più carte e vetro da riciclare ma uomini. Anche allora sembrerà all’apparenza tutto improvviso,ma in realtà il film è già iniziato.

  9. Antonio Romano Says:

    Caro Francesco di Napoli,
    più la leggo e più mi viene voglia di diventare un membro del Ku Klux Klan!!!
    Ma le vittime non sarebbero persone di colore…….
    é davvero stucchevole sentir dire che Napule è n carta sporca e nisciuno …..”
    Nell’epoca del federalismo e della globalizzazione anche Napoli come il più piccolo villaggio turco è tenuto a competere sulla competizione globale.
    La sconfitta di Napoli per la vela a tutto vantaggio di Valencia è per i mali secolari di Napoli o per i mali attuali di Napoli. Questa cultura pagnistea c’ha rotto i coglioni! Io vivo ngoppa i muntagne e non mi lamento di un cacchio! Eppure siamo fuori da tutti i circuiti che contano. Lei vive a Napoli, vi vantate di essere una capitale. e poi piangete! Siete semplicemente vergognosi!
    Cambiate la mentalità e l’atteggiamento oppure levatevi da davanti le palle!
    non vi sopporto più!
    Antinapoletano ANTONIO ROMANO

  10. il giardiniere Says:

    Non ho titoli per intervenire nel dibattito relativo al modo di porsi dei napoletani e il mondo, ma il discutere mi sembra lodevole e meritorio. E ancora di più lo sarebbe, ne converrete, se si riferisse a un cantiere vero e proprio, se si configurasse, cioè, come un’esortazione a che i fruitori del blog e perlomeno qualcuno che si sente particolarmente colpito dall’anti napoletanità e che non ha particolare esperienza di lavoro manuale si ingegni a riciclarsi impilando mattoni, arrampicandosi sui ponteggi e impastando calcina. Tutte attività faticose, certo, ma non prive di una loro intrinseca dignità e tali da restituire a molti, troppi cervelli esausti il senso del contatto con il reale.
    Il suggerimento, se vogliamo, potrebbe essere esteso con vantaggio ancora maggiore a quei fruitori che utilizzano il blog come occasione di insulti a volte anche anonimi.
    Tanti cari auguri di buona discussione!

  11. Antonio Romano Says:

    Egregio Signor Francesco,
    può scrivere tutto sul mio blog, anche che sono gay e che mi trombo le suore!
    Una cosa non può dire: che voglia essere napoletano!
    Il mio iter studiorum ed il mio percorso professionale mi hanno visto presente in ordine cronologico inverso a Doha, Londra, Oslo, Roma, Milano.
    Scriva quel che vuole tanto non mi offendo.
    Come avrebbe detto il professore di matematica nel favoloso film ” Morte di un matematico napoletano” del grande Mario Martone ( vede anche io amo qualcosa di Napoli!!!) lanciando il libretto universitario di uno studente poco brillante per l’aria: ” Vada, vada via. NOn mi contamini con la sua ignoranza!”
    Il mitico Giardiniere è sempre un mito!un caro saluto a lui

  12. francesco Says:

    Bella e libera informazione!!!

    Prima scrive:

    ..”Egregio Signor Francesco, può scrivere tutto sul mio blog, ..”…..” Scriva quel che vuole tanto non mi offendo….”

    e poi CANCELLA ….tutto!!!!!!

    Lei è peggio….. di come credevo …e pensare che ad un certo punto per la sua …verve… mi stava anche un pò simpatico…..anzi lo è ancora ..

    Sul suo blog offende “ allegramente” i napoletani tutti, poi si offende e persino censura quello che scrivo in modo molto meno arrogante e presuntuoso…….Bravo!!!

    E’ proprio uguale a lei stesso….prufusso’ !!!!!

    Comunque rimando l’ultimo mio post , vergognosamente cancellato dai contributi “liberi”…., sperando che non lo cancelli nuovamente……..

    Vediamo se ricordo …..

    Le avevo scritto che della sua superiorità nei miei confronti per cultura, civiltà e tutto il resto non avevo alcun dubbio….

    Che a proposito di film napoletani ….anche a me ne veniva in mente uno di Toto e Peppino….
    “Signori si nasce”..

    Che lei ritiene offensivo essere chiamato “gay” , mentre io non la penso così……… che a Napoli se si vuole attribuire un senso dispregiativo al termine si dice “ricchione” ma in ogni caso ci si riferisce ad altri “ difetti” andando oltre i gusti sessuali ……….

    Che al contrario di lei non mi meraviglia affatto , dopo averla conosciuta meglio, che i suoi “amici napoletani” si siano allontanati da lei …..e mi chiedevo di cosa parlavate quando eravate “compagni di merenda”…..

    Mi chiedevo cosa avrebbe pensato lei , di un amico, se avesse appellato con “ cafoni e ignoranti” tutti gli arianesi …..

    Che sarò anche un po’ “campato in aria” ed esausto ….ma l’ amico giardiniere è un pò troppo attaccato alla terra del suo giardino…. per guardare oltre la propria staccionata….

    Prufusso,

    non mi prolungo ancora ( il resto non lo ricordo più!)…..non volevo offenderla né “contagiarla” con la mia ignoranza ….…” cosa alquanto difficile vista l’altezza delle vette su cui vive…..

    ….la lascio alla “masturbazione collettiva” con i suoi cari amici arianesi e con il buon coito a tutti…

    p.s. : mi raccomando … cancelli pure questo messaggio!!!!

    francesco Says:
    July 4, 2008 at 9:25 pm
    .Bella e libera informazione!!!
    Prima scrive:
    ..”Egregio Signor Francesco, può scrivere tutto sul mio blog, ..”…..” Scriva quel che vuole tanto non mi offendo….”
    e poi CANCELLA ….tutto!!!!!!
    “DEMOCRATICOOO-LIBERISTAAAA” direbbe il sig. Bisio….
    Lei è peggio….. di come credevo …e pensare che ad un certo punto per la sua …verve… mi stava anche un pò simpatico…..anzi lo è ancora ..
    Sul suo blog offende “ allegramente” i napoletani tutti, poi si offende e persino censura quello che scrivo in modo molto meno arrogante e presuntuoso…..di lei ….Bravo!!!
    E’ proprio uguale a lei stesso….prufusso’ !!!!!
    Comunque rimando l’ultimo mio post , vergognosamente cancellato dai contributi “liberi”…., sperando che non lo cancelli nuovamente……..
    Vediamo se ricordo …..
    Le avevo scritto che della sua superiorità nei miei confronti per cultura, civiltà e tutto il resto non avevo alcun dubbio….
    Che a proposito di film napoletani ….anche a me ne veniva in mente uno di Toto e Peppino….
    “Signori si nasce”..
    Che lei ritiene offensivo essere chiamato “gay” , mentre io non la penso così……… che a Napoli se si vuole attribuire un senso dispregiativo al termine si dice “ricchione” ma in ogni caso ci si riferisce ad altri “ difetti” andando oltre i gusti sessuali ……….
    Che al contrario di lei non mi meraviglia affatto , dopo averla conosciuta meglio, che i suoi “amici napoletani” si siano allontanati da lei …..e mi chiedevo di cosa parlavate quando eravate “compagni di merenda”…..
    Mi chiedevo cosa avrebbe pensato lei , di un amico, se avesse appellato con “ cafoni e ignoranti” tutti gli arianesi …..
    Che sarò anche un po’ “campato in aria” ed esausto ….ma l’ amico giardiniere è un pò troppo attaccato alla terra del suo giardino…. per guardare oltre la propria staccionata….
    Prufusso,
    non mi prolungo ancora ( il resto non lo ricordo più!)…..non volevo offenderla né “contagiarla” con la mia ignoranza ….…” cosa alquanto difficile vista l’altezza delle vette su cui vive…..
    ….la lascio alla “masturbazione collettiva” con i suoi cari amici arianesi e con il buon coito a tutti…
    p.s. : mi raccomando … cancelli pure questo messaggio!!!!

  13. parangolo Says:

    pazzamente straordinario

  14. francesco Says:

    e rimando anche il penultimo messaggio quello che rispondeva al “membro” del Ku Klux Klan..ovviamente da lei opportunamente cancellato…..”DEEEMOCRATICCOOOO” …direbbe il sig Bisio

    a NAPOLI SI DICE:

    “E PIGLIAT O CAZZ PA BANCARELL E L’ACQUA?!!???”

    Che lei possa tranquillamente far parte del Ku Klux Klan non ho dubbi ….scommetto che ne ha letto di libri sull’argomento !!!
    Farebbe bene , però, ad aprire un pò di più i buchetti del cappuccio che mette in testa.
    Se non è chiaro il senso di quanto da me scritto spero proprio dipenda da me o dai fori “troppo stretti” del cappuccio del Ku…..che indossa e che le impediscono di ” vedere oltre”..…..non dal contenuto dello stesso…….
    In questo blog sono stato più volte frainteso, inutile dirlo.
    A Napoli si direbbe : E PIGLIAT O CAZZ PA BANCARELL E L’ACQUA? .
    Stavolta il riferimento al testo della canzone era non per piangere , caro dott. Antonio, ma perché personalmente il problema lo vedo da una angolazione molto diversa dalla sua.
    Io non piango e le garantisco che i napoletani in genere si preoccupano più del Napoli…. che di Napoli……
    A piangere per le vostre terre devastate per le mazzate a vecchi e donne a lamentarvi….. per la scarsità di risorse tutte concentrate a Napoli mi pare siate voi………
    Siamo troppo distanti , non solo geograficamente, ….. lei parla di federalismo e di globalizzazione come se fossero la stessa cosa, di odio verso i napoletani e secondo me, scusi l’ insinuazione, da super –uomo che crede di essere li odia così tanto perché, nonostante tutto, forse le manca il fatto di non esserlo e di essere fuori dai “ circuiti” che contano……….
    Di tipi e uguali a lei (anche “VOLGARI”! ) a Napoli ce ne sono tantissimi .
    Si contrappongono a lei, in questo caso, solo perché vivono da questa parte ( è SEMPRE COSì!!) …ma la maggior parte dei “danni” che lei contesta li fanno loro.
    Concilia il Ku Klux Klan con un ROMANTICO film di Tornatore e magari una bella predica da radio Maria e probabilmente pure con i canti gregoriani di un bel coro in chiesa.Bravo! Siamo proprio ridicoli.……..
    Caro Antonio, se non fosse per il fatto che sia sempre più convinto che nel suo caso forse serve un buon medico mi verrebbe da dirle che vergognoso è il blog su cui sto scrivendo …..e che le palle….. molti napoletani gliele farebbero rimangiare con immenso piacere!!

    …e ..si …..ri- vergogni PER LA CENSURA e mi raccomando ….. a proposito del matematico napoletano……non si lasci “tentare” ….non provi ad imitarlo…..il suo stupefacente e fantastico contributo alla ” SOCITA’ CIVILE ” …proprio non Può MANCARE….

    a proposito…… se sente troppo caldo anche per evitare, come direbbe il simpaticissimo e interessante “ giardiniere”, di esaurire le “preziose sinapsi” …..acquisti un bel condizionatore che oggi sono scontati!!!

  15. francesco Says:

    SE PROPRIO VUOI CANCELLARE I MESSAGGI KE TI MANDO ABBI ALMENO …LA DECENZA E ——L’ ONESTA’ INTELLETTUALE ——-DI CANCELLARE PURE LE TUE RISPOSTE ….PRUFUSSO’ !!!!!

    COSì LA SMETTIAMO IN PACE E …NEMICI COME PRIMA PRUFUSSO’!!!

  16. francesco Says:

    INTANTO….LE DEDICO UNA BELLA CANZONE …….NAPOLETANA……

    Nun me scoccia’

    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’
    cerca di stare almeno un’ora
    senza …….CANCELLA’

    nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tu
    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’

    coi tuoi DISCORSI INTELLETTUALI
    senza ONESTA’

    nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tu

    A che serve stà’ accussì
    sempre ‘ncazzati ma po’ pe chi
    oggi fa’ CALDO…… e nun PUO’ ascì’

    A che serve sta accussì
    sempe ‘ncazzati ma po’ pe chi
    fora fa’ CALDO…..…
    Nun me scoccià’
    nun me scoccià’
    statte quieto ca po TE vene ‘a sete
    a furia ‘e parlà’ E CANCELLA’

    Nun me scoccià’ cchiù
    tanto muore pure tu…

  17. Anonymous Says:

    arretrati stiamo …dalle alpi alla sicilia!!!!

    a bientoit

    francesco/ariano

Leave a comment